Emergenza inverno: problemi sugli stabilimenti di gas in Norveglia, il Psv italiano è cresciuto in un giorno del 45%.
A causa di alcuni problemi segnalati di recente negli stabilimenti di gas della Norvegia, le attività sono state fermate di recente. La quantità di metano che il grande esportatore d’Europa può fornirci quindi sono minime, e inoltre a prezzi elevati. Al momento la Norvegia fornisce il 30% del fabbisogno totale di gas europeo, dopo un tasso di importazioni dell’Italia che aveva raggiunto il 365% a ottobre.
Un nuovo rialzo del prezzo del gas in Italia, ma questa volta la colpa va alla Norvegia. Le cause riguarderebbero dei recenti problemi avuti negli stabilimenti del Paese, che hanno portato ad una riduzione di volumi di gas e ad un conseguente aumento dei prezzi.
Il maggior esportatore di gas
Da quando la Russia ha chiusi i ponti con l’Europa nel rifornimento di metano, la Norvegia ha bilanciato la situazione diventando il maggiore esportatore di gas per l’Italia e per l’Europa. Nei primi dieci mesi del 2022 in Italia le importazioni sono aumentate del 365%, rispetto allo stesso periodo del 2021. A ottobre 2022 l’Italia ha importato dalla Norvegia 447,8 milioni di metri cubi di gas, il 9% del totale.
Tuttavia, i volumi di gas da parte del fornitore norvegese sono diminuiti di recente. L’impianto di Asgard nel Mare di Norvegia ha fermato le attività a causa di un incendio divampato nel fine settimana. La capacità tecnica dell’impianto è di 19,8 milioni di metri cubi al giorno, e l’impianto non dovrebbe essere operativo fino al 19 novembre.
Inoltre, il 14 novembre un’interruzione di corrente nel giacimento di gas di Visund ha ridotto la produzione di da 17 milioni di metri cubi al giorno a soli 3 milioni di metri cubi. Non è semplice stimare la ripresa della normale capacità, ma al momento la Norvegia fornisce il 30% del fabbisogno totale di gas europeo.
Il rialzo dei prezzi
In seguito agli imprevisti sui gasdotti norvegesi, il Paese ha dovuto attuare dei rialzi sui prezzi. Sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future dicembre è salito dell’11,1%, a 126,3 euro per megawattora. Dopo l’arrivo del freddo, in poche sedute il Ttf è cresciuto più di un quarto rispetto ai minimi degli ultimi tre mesi toccati la scorsa settimana a 98 euro.
Il Psv italiano è cresciuto in un giorno del 45%. La preoccupazione tocca anche la questione degli Stati Uniti dove, in Texas, c’è stato un ritardo nel riavvio dell’impianto di Gnl, proprio adesso che le temperature dovrebbero scendere drasticamente.